Meno male che il mio fidanzato non è un hipster

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immagine trovata su Google

Conoscevo la parola “per sentito dire” ma non mi sono mai soffermata troppo sull’argomento. Poi, un giorno, mi sono svegliata e mi sono chiesta: ma gli hipster, chi (o cosa) cavolo sono? Dopo una ricerchina su Google, così, a naso -e prima di tutte quelle sbrodolate sul mainstream- gli hipster sembrerebbero essere dei grandissimi tiramerda senza gusto nel vestire. Nonciclopedia, ad esempio, li ha definiti barboni molto ricchi e vi sfido a dire il contrario.

Secondo molteplici siti, blog e chi più ne ha più ne metta, l’hipster-tipo uomo predilige la taglia extra small, i pantaloni che sembra stia andando a vongole, la barba da tagliaboschi e, se la barba è troppo poco alternativa, i baffi, meglio se architettonici. L’hipster-tipo donna, invece, si mette vestiti larghi da strappona, le fasce sulla testa che a lungo andare bloccano la circolazione e tutto ciò che rimanda allo stantìo, che però lei lo chiama vintage. Poi ci sono gli occhiali con la montatura del dopoguerra, gli accessori tecnologici da migliaia di euro e tutte quelle abitudini di vita tipo sono ricco quindi posso anche spendere centocinquanta euro per un toast vegano. Inoltre sembrerebbero prediligere solo ed esclusivamente la cultura di nicchia. Ad esempio, se guardano film ne vanno a cercare uno che nessuno conosce, magari in russo coi sottotitoli in catalano. Vanno alle mostre più improbabili e la musica sì ma solo quella talmente sconosciuta che alla fine non sanno neanche loro di cosa effettivamente si tratti. Infine, all’apparenza, più che un partner sembra che vogliano trovare delle connessioni intellettuali profonde. Posso permettermi? Che palle. Che noia. Menatevela di meno. Fateve ‘na risata e chiudiamola qui.

Ma per fortuna, il mio fidanzato non è un hipster. Lui si mette le lenti a contatto, si fa la barba tutti i giorni e i vestiti se li prende tutti, ma proprio tutti, della sua taglia. Non prende mai freddo alle caviglie perché i pantaloni non se li arrotola mai e se va in giro in bici per Milano lo fa con quella pieghevole della Decatholn, che quando è chiusa ricorda vagamente una sedia a rotelle. Però la cosa che preferisco di più del mio fidanzato non-hipster è che non mette mai nessun tipo di cappello, a parte quello standard con la visiera che indossa in estate per andare dal benzinaio perché non ha voglia di pettinarsi, cosa che faccio anche io in inverno con le cuffie per andare dal panettiere. Perché loro, gli hipster, se non ve ne foste accorti, ne mettono proprio un sacco, soprattutto se sono brutti (i cappelli). E poi, cosa fondamentale, col il mio fidanzato non-hipster non corro mai il rischio di annoiarmi e tantomeno, quando lo guardo, mi ricorda un disagiato.

Ricordatevi sempre, amiche mie, per quanto il genere possa essere affascinante (che poi, lo è davvero?), è decisamente meglio un fidanzato non hipster di uno hipster che non ti porta mai a mangiare le coscette di pollo piccanti all’Old Wilde West perché è troppo in lotta col mainstream. Fidatevi.